LA RICERCA

La bicicletta: uno svago, un passatempo, un modo nuovo per scoprire il territorio, un mezzo utile per muoversi nelle brevi distanze quando c'è troppo traffico, uno strumento di libertà, un feticcio, una protesi, uno strumento semplice, economico, duraturo...

Oggi, nei paesaggi veneti della città diffusa, la bicicletta può ridefinire le esigenze di una società in movimento, nel lento passaggio fra la chiusura di un ciclo e il progressivo, ma non ancora chiaro, affermarsi di un nuovo ordine.


I Progetti:
Entrambi i progetti, della durata di dodici mesi, sono stati finanziati dalla Regione Veneto con i contributi erogati dal Fondo Sociale Europeo, nell'ambito di due programmi operativi (2007-2013 e 2014-202) della Regione. Sono progetti coordinati dall'Università Iuav di Venezia, Dipartimento di Culture del Progetto: il primo fa riferimento all'Unita di Ricerca NUQ (New Urban Question), il secondo all'Unità di Ricerca S.M.L. (Smart Manufacturing Lands).
Con l'Università Iuav di Venezia, sono partner della ricerca, aziende venete e associazioni di categoria operanti nel settore della mobilità ciclabile ( per maggiori informazioni > ).

Abstract progetto Unita di Ricerca S.M.L (in corso di svolgimento):
La Pedemontana Veneta è un territorio fittamente innervato di strade secondarie, strade bianche e sentieri. Con piccoli interventi sarebbe possibile riconvertire questo immenso patrimonio per accogliere dispositivi e spazi per la mobilità ciclabile.
Le ricadute ambientali, in termini di sostenibilità e modifica degli stili di vita, sono facilmente intuibili e sono state ampiamente indagate. Ma la creazione di una rete slow può anche offrire l’occasione di riattivare economie, rendendo questi territori accessibili al nuovo turismo, attento, sostenibile e alla ricerca di esperienze nuove. La mobilità slow permette di scoprire e conoscere il territorio, i saperi e i sapori locali.
Se pensiamo che la costruzione di una rete lenta possa aumentare l’attrattività turistica di un territorio, allora nel caso della Pedemontana Veneta questo progetto deve rappresentare anche l’occasione per ripensare globalmente gli “spazi” del turista. Questo spazio ha varie declinazioni: la strada, i luoghi per la sosta, l’accoglienza, il commercio, ecc. Dal punto di vista progettuale, quindi, bisogna capire come agire alle varie scale: secondo quali logiche rimodellare questi spazi; che strutture e dispositivi inserire per agevolare l’uso intensivo di un territorio montano; attraverso quali strategie migliorarne l’accessibilità e la leggibilità.

Abstract progetto Unita di Ricerca NUQ:
Nei territori compresi tra la ferrovia regionale Padova-Vicenza-Schio ed il corso del fiume Bacchiglione, l'uso integrato della bicicletta e del treno consente di esplorare uno scenario estremo, alternativo all'uso dell'auto di proprietà e ai paradigmi che hanno governato lo sviluppo regionale degli ultimi vent'anni. Tale ipotesi di radicale revisione degli stili di vita può contribuire alla creazione di nuove forme di urbanità che associano usi inediti degli spazi della collettività agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, agendo sulla dimensione fisica e percettiva dello spazio.
Autocostruzione, riciclo, eccellenza artigianale sono solo alcune delle possibili parole d'ordine che, attraverso la bicicletta, ci raccontano di un possibile progetto per la città e il territorio capace di ridefinire il capitale fisso sociale, attivare spazialità urbane, valorizzare il paesaggio, indicando nel contempo, una nuova prospettiva per lo sviluppo economico della città diffusa.

Obiettivi:
Scopo della ricerca è individuare con le imprese partner del progetto, processi, strategie, progetti e dispositivi capaci di costruire le condizioni per una consistente riduzione dell'uso dell'auto privata in favore della bicicletta in ambito metropolitano ed urbano contribuendo, così facendo, a costruire o consolidare le nuove forme di imprenditorialità nel campo della mobilità sostenibile e, contemporaneamente, a raggiungere gli obiettivi attesi al 2030 e al 2050 dall'Unione Europea in materia di contrasto agli effetti della crisi energetica e del cambiamento climatico.

Attività:
Primo semestre: un periodo (circa 3 mesi) dedicato all'analisi sul campo e alla ricognizione in Italia e all'estero di attrezzature, infrastrutture e best practices relative alla mobilità ciclabile; alla costruzione di una bibliografia ragionata attorno ai temi della ricerca; alla realizzazione di mappe tematiche della ciclabilità e della mobilità sostenibile sui territori e le città oggetto di indagine. Un secondo periodo (da 3 a 6 mesi) dedicato alla elaborazione e progettazione di strumenti, dispositivi e strategie e scenari per facilitare la mobilità ciclabile, aventi per oggetto la progressiva eliminazione dell'auto privata e la costruzione di un economia della bicicletta nel territorio veneto (scenario “No Auto”).

Metodologie operative:
1- progettazione di spazi, processi, attrezzature e infrastrutture che facilitino concretamente l'intermodalità bicicletta - trasporto pubblico in ambito metropolitano ed urbano.
2- analisi e studio dei mezzi (biciclette) e delle attrezzature (ciclostazioni, ciclofficine, cicloparcheggi...) più adatte per favorire una mobilità individuale a bassi consumi energetici e tecnologie.
3-promuovere eventi culturali ed azioni finalizzate alla condivisione di saperi, esperienze e illustrazione di best practices attorno all'uso della bicicletta, alle diverse forme di mobilità sostenibile e alla valorizzazione del territorio a partire dalle “strade a bassa velocità”.
4- fare ricerca attraverso il progetto e la sperimentazione progettuale utilizzando in particolare il progetto come strumento per produrre conoscenza (Research by Design).

Ricerche correlate:
Il progetto si raccorda con la ricerca portata avanti dal laboratorio Recycle Veneto Lab, parte del più ampio progetto di ricerca di interesse nazionale Re-cycleItaly, con l'obiettivo di individuare processi e strategie volte al riciclo di reti ferroviarie e infrastrutturali dismesse e di fabbricati abbandonati a favore dello sviluppo di itinerari turistici a percorrenza “lenta” nell’area veneta.
La ricerche del Recycle Veneto Lab  si fondano sulla trasformazione dell'offerta turistica nel territorio veneto, in rapporto ad un'idea di riciclo come pratica virtuosa: sia in considerazione della presenza di infrastrutture ed edifici dismessi sia rispetto a una idea di turismo compatibile e di sostenibilità ambientale.

Workshop di progettazione:
Tra le attività svolte all'interno del primo progetto si segnala il workshop di progettazione Ve.Net che ha coinvolto, dieci docenti, 15 assegnisti di ricerca e 85 studenti della Laurea Magistrale in Architettura dell'Università Iuav di Venezia. Il workshop è stato organizzato con la Fondazione Fabbri di Pieve di Soligo.